domenica 5 gennaio 2014

Il nucleare francese sarà sempre più costoso

Centrale nucleare di Belleville sur Loire in Francia. Fotografia di Herve Lenain/Corbis.
I costi per la produzione di energia da fonte nucleare, in Francia, sono destinati ad aumentare notevolmente nel tempo. A confermarlo è un’analisi dell’agenzia AFP, che cita dati della Corte dei Conti transalpina, che offre anche una fotografia “storica” delle spese pubbliche sostenute dagli anni 50 ad oggi per l’atomo: un totale di 228 miliardi di euro.
Soltanto la costruzione dei 58 reattori attualmente in funzione sul territorio francese è stimata in 96 miliardi di euro, pari ad 1,5 milioni per MW installato. Ma a preoccupare sono soprattutto gli investimenti necessari per la manutenzione: si è passati dagli 1,5 miliardi di euro annui, in media, per il periodo 2008-2010 agli 1,75 miliardi del 2011. E il costo dovrebbe schizzare a 3,7 miliardi in media di qui al 2025. Un totale di 55 miliardi di euro, compresi i lavori supplementari richiesti dalle autorità di vigilanza in seguito alla catastrofe di Fukushima. Mentre la gestione sul lungo termine dei rifiuti radioattivi è valutata in 28,4 miliardi di euro.
Quanto alle spese di smantellamento eventuale, invece, la Corte dei Conti francese non ha fornito indicazioni. Ma l’operatore elettrico EDF stima  l’eventuale smantellamento delle 19 centrali attive nel Paese a 18,4 miliardi di euro. Una cifra tutto sommato accettabile, dal momento che una rinuncia al nucleare consentirebbe di reinvestire i miliardi risparmiati in termini di manutenzione e smaltimento dei rifiuti in una transizione energetica ecologica e sostenibile.
Articolo di Andrea Bartolini pubblicato su: VALORI - Mensile di Economia Sociale e Finanza Etica.

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