Se ricoprissimo i deserti e le aree urbane di pannelli fotovoltaici aumenterebbe la temperatura terrestre

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I pannelli fotovoltaici contrastano il riscaldamento globale fornendo energia elettrica con un rilascio minimo di CO2 in atmosfera: 0,35 kg per ogni kWh. Come tutti sanno, a causa dello spazio occupato, non permettono alla Radiazione Solare di riscaldare il terreno sottostante.
Quindi, in teoria, l'ombra generata dai pannelli dovrebbe evitare il riscaldamento della superficie terrestre interessata riducendo la media della temperatura nei terreni in cui sono stati installati. Tuttavia, un gruppo di scienziati ha pubblicato uno studio su Nature Climate Change, Aixue Hu et al., 2015, in cui suggeriscono che i pannelli possono effettivamente aumentare la temperatura in alcune aree geografiche. I ricercatori hanno simulato uno scenario idealizzato ricostruendo una Terra con i deserti e le aree urbane completamente ricoperte da pannelli fotovoltaici. Considerando il fatto che il tempo meteorologico dipende da molteplici fattori, il gruppo ha dovuto ipotizzare uno scenario estremo per avere la conferma che i cambiamenti climatici osservati fossero effettivamente causati dall'installazione dei pannelli fotovoltaici. La simulazione ha dimostrato che l'ombra raffredda inizialmente la superficie coperta, ciononostante, questa diminuzione della temperatura modifica i modelli meteorologici locali. Circa 50 anni dopo l'installazione dei pannelli fotovoltaici, aumenterebbero le temperature dell'India e dell'Australia orientale a causa delle minori precipitazioni, e il nord-ovest degli Stati Uniti diventerebbe più caldo a causa della modificazione dei parametri meteorologici inerenti alla circolazione del vento. Tuttavia, i vantaggi dei pannelli fotovoltaici superano ancora gli svantaggi. Una reale copertura di pv su larga scala potrebbe determinare meno di mezzo grado di riscaldamento a livello locale, un valore inferiore rispetto ai gradi di aumento di temperatura globale causate dall'uso dei combustibili fossili. Infine, gli autori dello studio sostengono che un utilizzo su vasta scala di pannelli fotovoltaici non dovrebbe essere l'unica alternativa alle fonti fossili.