giovedì 4 aprile 2013

L'energia nucleare ha salvato 1,8 milioni di vite e potrebbe evitare 7 milioni di decessi

Emissioni inquinanti derivanti da più fonti energetiche per Kwh
Emissioni di gas serra (GHG) provenienti da varie fonti di energia, comprese le fonti dirette e indirette. * Significa che le proiezioni non sono disponibili.
Grafico realizzato dal Greening of the Nuclear Age/American Nuclear Society/Atomic/Energy/Agency 
Raffronto delle differenti fonti energetiche in relazione alle emissioni di Diossido di Carbonio
Secondo i dati di vari istituti di ricerca, l'energia nucleare risulta una fonte con basse emissioni di carbonio, contribuisce a ridurre le emissioni globali dei combustibili fossili, limita i danni alla salute e i decessi provocati dall'inquinamento atmosferico. Ma è possibile fornire delle stime e quantificare gli effetti?

Su SCIENTIFIC AMERICAN un articolo dal titolo "Nuclear power may have saved 1.8 million lives otherwise lost to fossil fuels, may save up to 7 million more" cita un nuovo studio del NASA Goddard Institute, pubblicato sulla rivista, Environmental Science and Technology, condotto da Pushker Kharecha e James Hansen (Direttore del NASA G.I.) che pretende di fare proprio questo. Hansen è conosciuto nel mondo accademico come uno dei fondatori della scienza moderna che studia le cause e gli effetti del riscaldamento globale. Gli autori affermano che se avessimo utilizzato l'energia nucleare - a parità di energia prodotta - anziché le fonti fossili averemmo salvato 1,8 milioni di vite. Essi stimano che si potrebbero evitare 7 milioni di decessi nei prossimi quattro decenni, se ottenessimo, tramite poliche adeguate, sostanziali riduzioni di emissioni di carbonio, sostituendo progressivamente i combustibili fossili su larga scala. Inoltre, lo studio rileva che la proposta di espansione della produzione di gas naturale non sarebbe altrettanto efficacie nel salvare vite umane e nel prevenire le emissioni di carbonio. In generale la ricerca fornisce delle motivazioni ottimistiche per l'uso diffuso e responsabile delle tecnologie nucleari nel prossimo futuro. L'energia nucleare ha evitato più morti di quanti ne abbia causato.

Cominciamo con la descrizione fornita sull'abstract:

"A seguito dell'incidente all'impianto nucleare di Fukushima Daiichi avvenuto in Giappone nel marzo 2011, il futuro contributo dell'energia nucleare per l'approvvigionamento energetico globale sarà incerto. L'energia nucleare è una fonte abbondante con basse emissioni di carbonio rispetto alla potenza installata, e potrebbe apportare un notevole contributo alla mitigazione del cambiamento climatico globale e all'inquinamento atmosferico. Utilizzando i dati storici di produzione, abbiamo calcolato che la produzione di energia nucleare su scala globale ha evitato un numero elevato di decessi correlati all'inquinamento dell'aria di circa 1,84 milioni, e ha impedito l'immissione nell'atmosfera di 64 gigatonnellate (Gt) di CO2, l'equivalente delle emissioni di gas serra (GHG) prodotte dalla combustione delle fonti fossili. Basandoci sui dati delle proiezioni globali, che prendono in considerazione gli effetti di Fukushima, abbiamo scoperto che dalla metà del secolo, l'energia nucleare potrebbe prevenire ulteriormente dai 420.000 a 7.04 milioni morti e evitare l'emissione da 80 a 240 Gt di CO2, a seconda del combustibile che si sostituisce. Al contrario, valutiamo che l'espansione su larga scala dell'uso del gas naturale non attenuerebbe il problema climatico e causerebbe in futuro più morti rispetto all'espansione dell'energia nucleare."

Gli autori hanno stimato il numero di morti causati dalle varie fonti energetiche durante il periodo 1971-2009 e hanno usato la stessa tecnica per calcolare le future proiezioni dal 2010-2050, supponendo di sostituire le fonti fossili con le centrali nucleari. Sono stati considerati due scenari: uno in cui il nucleare è sostituito dal carbone e un altro in cui viene sostituito dal gas. E' stata inclusa l'incertezza della natura sull'uso dei combustibili fossili che è insita nelle proiezioni future di energia.

Dobbiamo specificare che, gli autori considerano solo i decessi, ed escludono dai modelli di calcolo gravi problemi di salute quali l'insufficienza cardiaca, la bronchite e altri problemi respiratori; se avessero incluso questi problemi, avrebbero aumentato ulteriormente il divario. Lo studio esclude gli eventuali decessi causati dalla proliferazione nucleare in quanto difficilmente quantificabili.

I risultati sono abbastanza chiari. Nel periodo 2000-2009 solo l'energia nucleare ha salvato la vita a una media di 76.000 persone. Questa è una media, ma il numero è abbastanza elevato, e anche il limite inferiore si traduce in alcune decine di migliaia. Per paesi come la Germania che hanno ridimensionato l'uso dell'energia nucleare, il numero dei morti è naturalmente più elevato. Questo è un risultato che le attuali autorità politiche del Giappone dovrebbe prendere in considerazione.

Il dato che emerge da questo studio é che, il numero di decessi causati dal nucleare è molto inferiore rispetto alle persone salvate; in realtà non c'è paragone perché il raffronto é sproporzionato. Anche il peggiore incidente nucleare della storia (Chernobyl) ha causato circa 40 morti; Questi includono i 28 che sono deceduti immediatamente, e i circa 15 morti tra le 6000 vittime di tumori in eccesso (ricordiamoci che è sempre molto difficile rilevare tumori in eccesso statisticamente significativi in presenza di un tasso di fondo naturale elevato). Non ci sono stati morti attribuibili all'incidente di Three Mile Island. E mentre il verdetto su Fukushima non è ancora definitivo, l'ultimo rapporto sull'incidente predice morti non dirette e un'esposizione molto inferiore alle radiazioni per la popolazione circostante rispetto a quello dell'incidenza di tumori mortali. La linea di fondo che osserviamo è, supponendo anche degli scenari pessimistici, il numero di decessi provocati dall'energia nucleare rappresenta una minuscola frazione rispetto a quelle vite che sono state salvate dal nucleare sostituito ai combustibili fossili.

Le proiezioni senza nucleare per i prossimi quattro decenni sono ancora più gravi. Gli autori stimano tra 4 e 7 milioni di morti secondo lo scenario "Tutto carbone" e 420.000 – 680.000 morti per una politica energetica "Tutto Gas". Questo è qualcosa che paesi come la Germania e il Giappone che stanno progettando di eliminare gradualmente il nucleare devono considerare seriamente. Se solo il nucleare fosse sostituito dalle fonti energetiche rinnovabili equipotenti nei prossimi quattro decenni si potrebbero prevenire tutti questi decessi. Questo tipo di distribuzione delle energie rinnovabili con alta capacità per ora sembra piuttosto incerta.

Le conclusioni dello studio sono abbastanza inequivocabili. Il gas naturale potrebbe essere un compromesso ragionevole per il futuro, ma è chiaro che non può essere sostenibile. Richiederebbe sforzi "eroici" (secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia) per sostituire nei prossimi quarant'anni tutte le centrali nucleari nel mondo con le energie rinnovabili. Le nuove generazioni di reattori nucleari promettono di rendere l'energia nucleare ancora più sicura, efficiente e a buon mercato. L'articolo dal titolo "Coal and gas are far more harmful than nuclear power" é stato pubblicato anche sul sito della NASA, Global Climate Change.

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